giovedì 31 gennaio 2013

Lavare la paura


Sono cresciuta in tempi in cui  con l’olio e con parole e gesti sacri o profani si curavano i vermi o si toglieva il malocchio, responsabile di danni e malanni, o si lavava la paura con l’acqua  fatta con un'erba che cresce spontaneamente, chiamata volgarmente "erba della paura", con la quale si credeva di eliminare  tutte quelle sensazioni di agitazione ed ansia, caratteristiche dopo piccoli o grandi shock.
La mamma faceva bollire in acqua l’erba  con un rametto di foglie di ulivo, un pizzicotto di sale e un pezzetto di pane;  il liquido ottenuto, previo intiepidimento, serviva a farsi "lavare" la paura. Il lavaggio doveva sempre essere fatto da una persona e con la stessa mano.
Si procedeva con l'immersione della mano nell'acqua, si detergeva la fronte sulla quale si segnava simbolicamente una croce, poi il resto del viso, il collo davanti e gli orecchi, le braccia con le mani sia sopra che sotto, le gambe dalla coscia ai piedi compreso il sottopiede, il tutto ripetuto complessivamente per tre volte. Mentre  faceva questa operazione la mamma pronunciava queste parole biascicandole in modo  incomprensibile

Col nome di Gesù di Maria
e di tutti i santi
la paura la vada via
e non venga avanti
Col nome di Gesù e di San Pietro
la paura non  ritorni indietro
Col nome della Santissima Trinità
vada via senza mai più ritornà

Le abluzioni si ripetevano per tre giorni successivi che non fossero il martedì ed il venerdì, quindi i giorni giusti erano il sabato, la domenica ed il lunedì , cioè  i giorni senza la” erre”.
Se il liquido assumeva di norma un aspetto "borraccinoso", come l'acqua di un fiume inquinato allora la "paura c'era".
Diminuiva al secondo lavaggio fino a scomparire con il terzo.
Se non era la paura a creare lo stato d 'alterazione nella persona, allora l'acqua rimaneva limpida fin dal primo lavaggio perciò si doveva trovare altra origine del malessere.
Fortunatamente ho potuto crescere i miei figli in epoca in cui  gli ossiuri si curano con lo sciroppo e si ricorre all’aiuto di specialisti per comprendere e sedare ansie e paure.
Purtroppo come insegnante ho modo di verificare che certi genitori, anche di elevato spessore professionale, preferirebbero tutt’oggi  utilizzare l’erba della paura piuttosto che ricorrere ad un abile specialista e non trovo pace e risposta a tanta ottusità e arretratezza, anche se, come genitore, posso comprendere quando sia difficile riconoscere e accettare i problemi dei figli, ma non  giustifico, e soprattutto l’atteggiamento, come si suol dire, da “struzzo” non porta a nessun esito positivo.
Mentre questi pensieri mi girano in testa, il mio sguardo anch’esso vagante si posa sulla bella zucca che vive in casa mia da settembre.
E se la mamma si perdeva in azioni discutibili per la mia salute psicofisica almeno non perdeva occasione per procurarmi qualche piccolo piacere, come perdersi a salare i semi della zucca che a me piacevano tanto.
Prendo la decisione di aprire l’ospite silenziosa, non tanto per la sua polpa, che sicuramente utilizzerò in cucina, quanto per i suoi semi che mi ricordano la felicità di  poterli sgranocchiare, allora salati e tostati  nella cucina economica.
Il grosso coltello sgrana, la mano affonda  ed esce carica di grossi semi attesi dal mio moderno forno ventilato.

 Semi di zucca salati  tostati

Una zucca, sale
Tagliare a metà la zucca.

 Raschiare l'interno. Separare i semi dai filamenti.

Strofinarli con un po'di scottex, poi ancora appiccicosi passarli nel sale fino che vi  si attaccherà, metterli su carta forno a tostare in forno ventilato a 150° fino a quando risultano croccanti. 
Aspettare qualche ora prima di consumarli.

C'è invece  chi usa questo metodo: Lavare i semi e metterli in una pentola con acqua (1 tazza d'acqua ogni mezza tazza di semi) e sale (1 cucchiaio da tavola per ogni tazza d'acqua).
Portare a bollore l'acqua e lasciare cuocere per circa 10 minuti.
Scolare i semi e disporli su una teglia ricoperta di cartaforno.
Fare tostare i semi in forno per almeno 20 miuti a 180°, o fino a quando non sono dorati. Lasciare raffreddare fuori dal forno.

 Risotto zucca e spinaci
Ingredienti: 1 cipolla bionda, brodo vegetale q.b(ved. ricetta preparato per brodo vegetale), il residuo  di spinaci utilizzato per fare il succo della ricetta del pane variegato(ved. ricetta),uno spicchio di zucca a pezzetti, riso 250g, parmigiano a piacere, 1 noce di burro.

Tritare la cipolla e farla stufare in olio e poco brodo vegetale, aggiungere il residuo di spinaci crudi e la zucca. Far insaporire poi aggiungere il riso e portare a cottura mescolando spesso e aggiungendo brodo vegetale fino a cottura.
 
Il risotto deve risultare all'onda, tirare via dal fuoco e mantecare con il burro, infine aggiungere il parmigiano.


                       Risotto zucca e scamerita


Ingredienti: 1 cipolla bionda,1 spicchio d'aglio, brodo vegetale q.b(ved. ricetta preparato per brodo vegetale), 150 g di scamerita tritata, 50 g di pancetta o 1 salsiccia, uno spicchio di zucca a pezzetti, riso 250g, parmigiano a piacere, 1 noce di burro, 1 cucchiaino di rosmarino tritato.

Tritare la cipolla e la pancetta e farla stufare in olio e poco brodo vegetale, aggiungere la scamerita, il rosmarino tritato e la zucca. Far insaporire poi aggiungere il riso e portare a cottura mescolando spesso e aggiungendo brodo vegetale fino a cottura.

   
Il risotto deve risultare all'onda, tirare via dal fuoco e mantecare con il burro.
   
Infine aggiungere del pecorino a scaglie e pepe macinato.

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