domenica 26 dicembre 2010

Mattina di Natale

Appena alzata uno sguardo alle due porte chiuse, cosa ormai insolita, i suoi due figli dormono nelle loro camere.
La casa silenziosa, respiri calmi sono vicini al cuore e lo cullano.
I regali sotto l’albero, per poco, i pacchetti intatti, ingioiellati.
Accende le luci dell’albero, con l’intermittenza preferita, un brillare quasi continuo, piccoli bagliori che si divertono a rincorrersi mai stanchi di catturarsi.
Non deve cucinare per il pranzo ma il dolce sì, non può mancare.
La cucina la accoglie come sempre infondendole una piacevole sensazione di tranquillità.
Una torta al cioccolato, golosa quanto basta.
Si allaccia il grembiule, il cioccolato è capace di grandi sfide , non si può sottovalutare, ti può mettere in ansia o gratificare, con lui mai niente è scontato.
Apre il frigorifero, la crema al cioccolato si mostra fredda e compatta come deve essere.

La ganache cremosa.
Il moro pandispagna si lascia trafiggere.
e più volte spalmare.
E’ il momento di montare la panna, un vero peccato rompere il silenzio, ma il robot entra in funzione desideroso di vedersi inondare dal liquido bianco che spumeggiante pian piano si addensa, poi si accompagna alla crema di nocciola, sarà la copertura. Accarezzata a dovere e...

ben pettinata.

Si sofferma a pensare alla decorazione, naturalmente scriverà Buon Natale con la ganache di cioccolato,
ma ci vuole qualcosa di più, gli occhi si posano sul panforte sfornato la sera prima, poi sul foglio d’ostia avanzato, le idee nascono così in un attimo senza preavviso, sorride, si chiede se funzionerà, non resta che provare….
Ritaglia dall’ostia due piccoli abeti, li spennella con del miele.
Svuota il barattolo delle perline di zucchero argentate e le dispone vicine, in mucchio, infine adagia sopra un abete mieloso, le piccole perle vengono attratte e invischiate, in un momento l’alberello si illumina a festa, funziona!!
Tutto uguale per il secondo abete.
La torta ora è pronta e vanitosa attende di rubare qualche esclamazione.

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